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Immagine del redattoreEmilio

IL LIPSIA DI NAGELSMANN

62 goal fatti, 26 subiti ed in piena lotta per il titolo: il ritorno della Bundesliga, sabato 16 maggio, porta con sé lo spettacolo del Lipsia che era stato interrotto. Julian Nagelsmann, Il ‘Baby Mou’ - così ribattezzato dall’ex portiere Tim Wies - è in carica dalla scorsa stagione e ha portato il club tedesco al terzo posto nell’edizione precedente del campionato, raggiungendo anche la finale di Coppa di Germania poi persa nella sfida contro il Bayern. Attualmente si trova a cinque lunghezze di distanza dalla capolista ed è ai quarti di finale di Champions League, dopo aver strapazzato agli ottavi proprio il Tottenham di Mourinho.

Il Lipsia è una squadra che predilige il costante controllo, facilitato dalla grande conoscenza del gioco che il giovane allenatore è riuscito a trasmettere ai propri giocatori. La creazione di un “caos organizzato” in fase di possesso, unita alla fluidità e alla capacità di adattamento e alla grande organizzazione in FNP, sono i marchi di fabbrica che caratterizzano la squadra delle “lattine”. Il sistema di gioco di base varia dal 3-4-2-1 al 3-4-3, ma la flessibilità e l’occupazione dello spazio a discrezione del ruolo sono i veri e propri dogmi da seguire per gli uomini di Julian Nagelsmann.


FASE DI POSSESSO:

La squadra di Nagelsmann ama dominare e lo fa attraverso il gioco di posizione: il principio, dunque è la ricerca continua di giocatori liberi alle spalle delle linee di pressione avversaria. In questo senso non è raro vedere i difensori centrali condurre o giocare a muro con i centrocampisti, proprio per attirare la pressione e smarcare un compagno alle loro spalle. La superiorità numerica in zona palla e la creazione di figure geometriche come rombi e triangoli sono tipici del gioco di posizione e sono fondamentali per il mantenimento del possesso: nel Lipsia si vanno a creare naturalmente dovuti al sistema di gioco di base, ma in generale sono gli stessi giocatori, che attraverso letture condivise, assumono un determinato comportamento a seconda della posizione del pallone. La presenza di molti giocatori in zona palla, i vari interscambi di posizione e la creazione di rombi e triangoli fa si che il ruolo si trasformi in funzione.


Perfetta occupazione dello spazio degli uomini di Nagelsmann: rombo creato con Schick come vertice alto ed i due centrocampisti centrali come appoggi; Nkunku occupa l’half-space, mentre Werner occupa l’ampiezza ed Angelino è più interno. Il principio è l’occupazione dello spazio seguendo i criteri di ARP: il ruolo diventa funzione.



Il sistema di gioco in FDP prevede un ottimo scaglionamento ed un’ottima occupazione degli spazi seguendo i criteri di ampiezza rifinitura e profondità. In termini numerici lo possiamo indicare come una sorta di 3-2-5 anche se è molto variabile per la libertà concessa ai vari giocatori offensivi. La costruzione dal portiere è sempre bassa, proprio per la propensione al gioco e al dominio: la disposizione prevede che il difensore centrale si posizioni in verticale al portiere mentre i due braccetti sul lato corto dell’area piccola. Una soluzione spesso utilizzata è quella di giocare corto su un difensore, per poi ritoccare la palla al portiere: così facendo si elude la pressione sul difensore e con l’utilizzo del vertice si libera così il terzo uomo.


Costruzione Bassa dal portiere nella sfida contro lo Schalke 04: rombo con Dc come vertice, Lainer si avvicina mentre Sabitzer si allunga (mediani in verticale) così facendo abbassano la pressione avversaria, i due esterni (nella foto si vede solo Mukiele) occupano il campo in ampiezza mentre uno dei due trequartisti (solitamente non Werner) si abbassa per fare da vertice al rombo creatosi a sinistra.




In costruzione a palla libera l’obiettivo è quello di trovare un compagno in zona di rifinitura, la quale è molto trafficata: la punta si stacca dalla linea e si abbassa, i due trequartisti vanno ad occupare gli Half-Spaces, mentre i due esterni si alzano sulla loro linea per dare ampiezza.

Lo sviluppo è molto verticale – per la continua ricerca di uomini in rifinitura, a volte direttamente dai difensori – anche se la gestione può essere molto paziente a seconda della densità centrale e dell’intensità della pressione messa dagli avversari. Infatti, il gioco viene direzionato anche sulle corsie laterali e l’utilizzo dell’uomo libero esternamente per finalizzare con un traversone basso è una delle costanti per la ricerca di un “tiro libero”: in questo caso l’interno dell’area è ben suddiviso dai 3 attaccanti, dall’esterno opposto e da un centrocampista.

Il Lipsia è comunque una squadra che si adatta agli avversari anche in fase di possesso: i principi rimangono gli stessi, ma è in grado di essere più o meno verticale a seconda dello schieramento avversario. Contro formazioni più attendiste la gestione è più paziente – provocando costantemente i giocatori avversari con conduzione o giocate a muro – ma contro compagini che scelgono il pressing alto tenendo la linea difensiva alta, vengono sfruttati gli attacchi diretti.


Costruzione su palla libera nella sfida di Champions League contro il Tottenham: impostano i tre difensori (in questo caso il centrale di sinistra), i due centrocampisti pronti a ricevere alle spalle della prima linea di pressione, la rifinitura è invasa dalla punta più i due trequartisti che occupano gli half-spaces, mentre l’ampiezza è occupata dai due esterni (nella foto visibile solo l’esterno sinistro).



La costante superiorità numerica e posizionale consente un’ulteriore variante di sviluppo e di finalizzazione, in quanto portando tanti uomini in zona palla si induce gli avversari a fare lo stesso per poi attaccare sul lato debole. Ciò avviene principalmente quando l’azione è costruita dal centrale di destra: Werner, pur essendo libero di svariare, si posiziona in ampiezza sul lato opposto ed è pronto a ricevere per un possibile 1vs1 o per un 2vs1 poiché l’esterno sinistro, posizionato in semi-ampiezza, va subito a sostegno per l’eventuale scarico in quanto sarà lui l’uomo libero perché privo di pressione. Pur partendo principalmente da sinistra in qualsiasi sistema di gioco utilizzato, Timo Werner gode di un’assoluta libertà di movimento e sono spesso i suoi compagni ad adattarsi, andando ad occupare lo spazio che il tedesco lascia libero: questo porta a continui interscambi sia con l’esterno che con gli altri attaccanti. Le letture condivise e la grande conoscenza dei giocatori dei criteri di occupazione degli spazi consente di essere una squadra molto fluida che non da punti di riferimento agli avversari.


Sviluppo sul lato destro: Werner largo sul lato debole, esterno sinistro in semi-ampiezza pronto ad andare a sostegno, i 3 giocatori posti in zona centrale (DCS,CC,PC) fungono da raccordo per il lato debole; sul lato destro densità per superiorità numerica in zona palla.



FASE NON POSSESSO E TRANSIZIONI

Il principio che guida gli uomini di Nagelsamann in FNP è quello della densità in zona palla per favorire la transizione positiva, ma comunque la flessibilità e l’adattabilità sono condizioni che consentono di volta in volta di assumere un determinato atteggiamento tattico a seconda del sistema di gioco dell’avversario.

Quella che porta il Lipsia in fase di costruzione avversaria, è una pressione organizzata che ha lo scopo di indirizzare esternamente le giocate: successivamente la pressione si trasforma in pressing riducendo così spazio e tempo. Se inizialmente vengono chiuse solo le linee di passaggio verticali e concesse quelle orizzontali, una volta condotto l’avversario esternamente, il campo diventa “piccolo” e vengono marcati tutti gli appoggi e tutti i sostegni. Il sistema di gioco cambia a seconda di quello utilizzato dalla squadra rivale, ma l’obiettivo è di avere o superiorità o parità numerica che consenta l’efficacia dell’azione di pressione. La squadra comunque rimane sempre corta perché la linea difensiva sta sempre molto alta.


Densità in zona palla: “Campo Piccolo” per il Tottenham. Forte pressing finalizzato alla riconquista.




Contrapposizioni vs Schalke 04 (3-4-3): Sabitzer (CC) si alza su DCS; Nkunku sul CC, Angelino pronto a rompere ed uscire su ED; una volta direzionata la giocata tutti si orientano in zona palla.








Contrapposizioni vs Tottenham (4-2-3-1): in questo caso è Mukiele (ED) che si alza su Ts perché questo rimane basso in Costruzione.







Il sistema di gioco nella propria metà campo varia dal 5-3-2 al 5-2-3 a seconda di quanti giocatori compongono le prime due linee di pressione e ciò è stabilito principalmente dai sistemi di gioco avversari; ma comunque la linea difensiva diventa sempre a 5 poiché i due esterni sono sempre pronti a scivolare o a rompere a seconda di dove si trovi la palla. I centrocampisti centrali hanno il compito di schermare la zona di rifinitura, la quale quindi è sempre di competenza dei difensori che sono pronti a rompere la linea per anticipare o accorciare sul proprio riferimento. La linea difensiva è sempre molto alta sia su palla centrale che su palla laterale ed i concetti gerarchici di riferimento sono palla, compagno, porta ed avversario, anche se in area di rigore vengono marcati i propri riferimenti. Durante la fase di possesso vengono anche attuate le marcature preventive per essere subito pronti alla riconquista ed alimentare l’azione offensiva.


5-2-3 in FNP nella propria metà campo: in questo caso prima linea di pressione a 3; linea difensiva a 5 (3 centrali + 2 esterni) molto alta; l’esterno di sinistra è pronto ad uscire per contrastare il cross, mentre l’esterno di destra entra dentro la linea.



In generale, sia in FDP che in FNP ciò che contraddistingue il Lipsia è la grande densità in zona palla che è indispensabile per le transizioni: infatti, in caso di possesso perso c’è un’immediata riaggressione facilitata appunto dalla presenza di molti uomini; stesso concetto equivale per la transizione positiva la quale è spesso seguita da un immediato contro attacco ricercando specialmente Timo Werner capace di farsi trovare smarcato preventivamente.

CALCI PIAZZATI

Un punto importante sui calci piazzati lo segna la disposizione che Nagelsmann utilizza nei calci d’angolo a sfavore. Se mentre nelle punizioni la linea sta sempre alta ed il riferimento è esclusivamente la palla, nei corner contro viene utilizzato un sistema misto zona/uomo: quattro giocatori si posizionano all’altezza dell’area piccola ed un giocatore – definito “corto” – tra il palo ed il primo giocatore della linea dei quattro. Questi cinque giocatori sono privi di marcatura e coprono ognuno la propria zona. Il punto debole del posizionamento a zona sui calci d’angolo è la possibilità concessa ai saltatori avversari di sfruttare il “terzo tempo”: per ovviare a ciò sono presenti altri tre calciatori che si occupano, appunto, di marcare i giocatori avversari più pericolosi. Infine altri due uomini sono posizionati al limite dell’area a presidiare quella zona.

Per quanto riguarda sia i calci d'angolo che le punizioni a favore, vengono portati sempre molti uomini a saltare ed attraverso blocchi si cerca di liberare un giocatore principalmente all’altezza del primo palo.

VALUTAZIONE FINALE

Il Lipsia è una squadra che ha nel suo DNA il dominio del gioco. Il gioco di posizione verticale portato dal tecnico tedesco – l’ispirazione presumibilmente è più il Bayern di Guardiola che le squadre di Mourinho – consente il mantenimento del possesso e la preparazione alla fase offensiva, ma è anche uno strumento difensivo. Palla, porta, compagno e avversario sono i concetti in ordine gerarchico che il tecnico decanta come mantra ai suoi in FNP.

Lo sviluppo verticale, la ricerca di uomini liberi alle spalle della pressione avversaria, la superiorità numerica in zona centrale del campo, ma anche in zona laterale finalizzata all’attacco sul lato debole, riaggressione immediata dopo la transizione negativa ; sono solo alcuni esempi di come il Lipsia sia allo stesso tempo spettacolare ed efficace. La fase offensiva è ben organizzata e sono ben delineati i principi secondo i quali i giocatori assumono determinati comportamenti. Le letture condivise da parte di tutti, la piena conoscenza dell’occupazione dello spazio e le varie interpretazioni che i giocatori danno in tutte le situazioni, sono l’enfatizzarsi del concetto di libertà di movimento che il giovane tecnico vuole imprimere.

Il vero punto di forza, però, e la fase difensiva: miglior difesa della Bundesliga con solo 26 reti subite e prima nella speciale classifica per il minor numero di occasioni concesse (xGA 27,64). La pressione è organizzata e finalizzata alla chiusura dell’avversario in un fazzoletto di campo con spazio e tempo di giocata notevolmente ridotti.

L’adattamento all’avversario resta comunque un’arma importante: senza snaturarsi e senza venir meno ai propri principi si contrappone, a seconda del numero degli avversari, nelle varie situazioni di gioco. Non è raro, quindi, vedere contrapposizioni diverse in ogni partita. Questa fluidità e flessibilità che consente di cambiare continuamente sistema di gioco in tutte e due le fasi, sono gli assi nella manica nella lotta per la conquista del Meisterschale.


PUNTI DI FORZA

• Fluidità nella doppia fase

• Suddivisione dello spazio condivisa da tutti i giocatori

• Organizzazione FNP

PUNTI DI DEBOLEZZA

• Cambio sul lato debole in quanto stringono molto esternamente per densità in zona palla

• Cross e traversoni a girare la linea difensiva che sta sempre molto alta anche su palla laterale

VOTO: 8

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