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Immagine del redattoreEmilio

IL WOLVERHAMPTON DI NUNO ESPIRITO SANTO

Sesto in classifica con 46 punti, in piena lotta per un posto alla prossima Europa League, il Wolverhampton di Nuno Espirito Santo è una delle sorprese di questa stagione di Premier League.

Il tecnico portoghese, in carica dal luglio del 2017, ha portato gli Wolves ai vertici del calcio inglese: dopo aver vinto la Championship alla sua prima stagione, l’allenatore ex Porto ha conquistato la qualificazione all’Europa League della stagione corrente, nella quale ha superato brillantemente il girone ed attualmente si trova ai sedicesimi di finale in attesa della gara di ritorno contro l’Olympiacos, dopo il pareggio per 1 a 1 nella gara di andata.

Il sistema di gioco di base varia dal P – 3 – 5 – 2 al P – 3 – 4 – 3, ma i principi di gioco non cambiano. Verticale e diretta in fase di possesso, con molti lanci e cambi gioco in direzione dei suoi giocatori chiave, stretta e compatta in FNP, la quale è una vera preparazione all’arma più dannosa della squadra inglese: la transizione offensiva.


FASE DI POSSESSO

La fase di possesso è senza dubbio diretta e verticale: i tre difensori utilizzano lanci e cambi gioco in direzione dei giocatori posizionati in ampiezza massima – prevalentemente gli attaccanti esterni e principalmente Adama Traorè – per sfruttare una superiorità qualitativa con degli uno vs uno laterali.

La costruzione e lo sviluppo, dunque, sono finalizzati alla creazione di catene laterali formate dal quarto o dal quinto di centrocampo – a seconda del sistema di gioco utilizzato –, dall’attaccante esterno e dalla punta centrale, la quale si smarca molto spesso lateralmente, creando così spazi da attaccare centralmente con gli inserimenti dei centrocampisti.


In questa situazione vediamo un cambio gioco in direzione di ES da parte del difensore centrale: AS è subito pronto ad attaccare lo spazio in verticale al ricevente, mentre sul lato opposto, Adama (AD) rimane in ampiezza massima mentre ED entra dentro al campo.



In fase di costruzione, sia dal portiere che a palla libera, la costante è la giocata diretta a saltare le prime linee di pressione nelle zone laterali del campo. In caso di pressione sul ricevente, quest’ultimo effettua un tocco di prima in direzione di un qualsiasi giocatore che si smarca in verticale alle sue spalle.

In generale, il Wolverhampton utilizza circa 5 invasori per occupare la metà campo avversaria e questi sono ben distribuiti: due in ampiezza massima – a destra, solitamente, è Adama Traorè che prende l’ampiezza mentre Doherty entra dentro al campo tra le linee – altri due giocatori in rifinitura ed uno che attacca la profondità. I giocatori, comunque, godono di una certa libertà, la quale consente continui interscambi di posizione – soprattutto nelle corsie laterali – che non danno punti di riferimento agli avverarsi e che consentono di svuotare la zona per creare le condizioni, ai suoi uomini migliori, di sfruttare al massimo le loro caratteristiche e le loro qualità.


In questa situazione, con sviluppo laterale a sinistra, Adama Traorè viene liberato da un cambio gioco per un 1 vs 1 laterale contro Robertson; Doherty rimasto in semi – ampiezza per non sovraccarica la fascia.

L’attacco alla profondità è dettato dai continui movimenti dei vari giocatori offensivi, che generano spazio per gli inserimenti o i tagli da parte dei centrocampisti o dei quinti: il movimento più importante è lo smarcamento laterale da parte della punta centrale – Raul Jimenez – il quale, se seguito dai difensori avversari, crea spazio in zona centrale, attaccato successivamente dai vari inserimenti e serviti attraverso filtranti o passanti, ma anche con cross e traversoni.

Un punto importante della pericolosità degli uomini di Espirito Santo lo segna, senza ombra di dubbio, la gestione delle transizioni positive: infatti quest’ultime sono facilitate dalla presenza di molti uomini in zona palla grazie alla densità portata dagli Wolves. Una volta avvenuto il recupero si ricerca il contrattacco immediato andando direttamente in verticale sugli attaccanti, i quali sono molto abili negli smarcamenti preventivi.


Recupero della sfera ed immediata verticalizzazione in direzione di Adama Traorè, smarcato preventivamente.



L’importanza di avere giocatori abili nel ribaltare l’azione in pochissimo tempo aumenta notevolmente il tasso di pericolosità del Wolverhampton. Il giocatore chiave è senza dubbio Adama Traorè: dotato di una grande fisicità e di un’ottima velocità – in particolare palla al piede – sfrutta le sue doti per creare superiorità numerica attraverso continui 1 vs 1 in zona laterale, infatti è il giocatore con più dribbling riusciti in Europa.


FASE NON POSSESSO E TRANSIZIONI

La fase di non possesso è caratterizzata dal movimento dei quarti o dei quinti – a seconda del sistema di gioco di base utilizzato – che si allineano con i tre difensori centrali andando a formare una linea composta da cinque giocatori. Nella propria metà campo, infatti, il sistema di gioco in FNP varia solo nelle posizioni che assumono gli attaccanti a seconda dei compiti richiesti.


5 – 2 – 1 / 2 nella propria metà campo nella sfida contro il Liverpool: il sistema di gioco di base era il 3 – 4 – 3 ma in FNP AS aveva il compito di occuparsi di Henderson; le due punte che portano una prima pressione nei pressi del centrocampo poi, una volta saltate, si preparano ad un’eventuale transizione offensiva; i due mediani in orizzontale a schermare la linea difensiva composta da 5 giocatori.


In generale il Wolverhampton tende a rimanere molto corto e compatto, cercando di concedere il meno possibile lo spazio tra le linee attraverso il lavoro di marco – copro dei due centrocampisti e grazie anche ai movimenti della linea difensiva, la quale adotta un’uscita aggressiva nei confronti degli avversari posizionati in quella zona. In generale la linea è mediamente alta: quando la palla si trova in zona 3 si posiziona all’altezza del cerchio di centrocampo e gli uomini che la compongono sono molto bravi a lavorare sui riferimenti.

Per quanto riguarda la costruzione avversaria in fase di costruzione dal portiere, gli Wolves alzano una prima linea di pressione formata dai tre attaccanti, la quale si posiziona al limite dell’area di rigore ed è pronta al pressing in caso di gioco corto.


Costruzione dal portiere del Liverpool: in questo caso Alisson decide per il rinvio lungo per la presenza degli uomini posizionati al limite dell’area di rigore e pronti ad attaccare forte i possibili riceventi del gioco corto.


Per la costruzione a palla libera, invece, la prima linea di pressione si trasforma in 2 + 1: i due attaccanti creano una linea di attesa, mentre il giocatore posizionato alle loro spalle ha il compito di lavorare sul play avversario.


Costruzione a palla libera: PC e AD creano una prima linea di attesa, mentre AS ha il compito di occuparsi dei giocatori alle spalle della linea di pressione.



Le transizioni negative sono sempre seguite da un rapido ripiegamento e da un rapido recupero delle posizioni.

In definitiva, potremmo definire il Wolverhampton come una squadra difensiva che attua un iniziale pressing aggressivo, ma che successivamente sa difendesi e ripartire sfruttando anche i diversi vantaggi dovuti alla struttura fisica di alcuni sui giocatori.


CALCI PIAZZATI

Nei calci piazzati a favore, Espirito Santo porta sempre molti saltatori che riempiono l’area di rigore avversaria, sia sui corner che sulle punizioni laterali.

Per i calci da fermo a sfavore viene prediletta la marcatura a uomo sui calci d’angolo, con l’aggiunta di un corto posizionato sul lato corto dell’area piccola e di un saltatore libero che va alla ricerca della palla, mentre le punizioni laterale la linea è sempre molto alta e pronta a scappare all’indietro.


VALUTAZIONE FINALE

Il Wolverhampton di Nuno Espirito Santo è una squadra che ha un’identità molto forte e chiara: diretta e verticale in fase di possesso e molto compatta in FNP. La ricerca continua di svuotare le zone laterali – prevalentemente a destra – con i vari movimenti dentro al campo o con i molteplici inserimenti alle spalle della linea difensiva avversaria, è la costante che accompagna la manovra degli arancio – neri.

La costruzione e lo sviluppo hanno lo scopo di isolare, nelle zone laterali del campo, i giocatori con più talento – su tutti Adama Traorè – i quali hanno, la possibilità di sfruttare al massimo le proprie caratteristiche fisiche e tecniche.

Raul Jimenez, Doherty e Traorè sono i giocatori chiave: il primo è un maestro nello smarcarsi esternamente, creando così lo spazio centrale per i molteplici inserimenti; il secondo è fondamentale per il terzo in quanto con i suoi movimenti riesce a svuotare la fascia destra del campo per isolare nell’ 1 vs 1, il calciatore spagnolo di origini maliane.

In fase di non possesso è una preparazione all’utilizzo dell’arma più importante della squadra inglese: la transizione positiva.

Dopo una prima pressione alta in fase di costruzione dal portiere avversario, gli Wolves sono bravi a riposizionarsi: la compattezza e la solidità nella propria metà campo, unite agli smarcamenti preventivi degli attaccanti, consentono l’efficacia del contro – attacco diretto una volta riconquistata la sfera.


PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA

PUNTI DI FORZA

  • Transizioni Positive seguite da pericolosi contrattacchi

  • Struttura fisica di alcuni giocatori chiave come Adama Traorè

  • Capacità nel creare le condizioni per isolare i suoi uomini migliori nell’ 1 vs 1

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Spesso la manovra è lenta e macchinosa

  • Quarti o quinti molto propositivi che però concedono spesso campo alle loro spalle

VOTO: 7



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