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Immagine del redattoreEmilio

La "quasi top" Inter di Conte

INTRO

L’ FC Internazionale Milano (di seguito Inter), è allenata da quest’anno dal tecnico nativo di Lecce, nonché ex CT della Nazionale azzurra, Antonio Conte. Con l’arrivo dell’allenatore pugliese, e del quasi parallelo arrivo in casa nerazzurra del dirigente Beppe Marotta, la società di proprietà del gruppo Suning, ha decisamente cambiato rotta e filosofia sia dentro che fuori dal campo. Oltre al nuovo di sistema di gioco infatti, 3-5-2 di marca contiana quello attuale, in estate sono stati hanno lasciato il club i giocatori simbolo delle precedenti gestioni, stiamo parlando su tutti del belga Nainngolan e del bomber argentino, nonché ex capitano del biscione, Mauro Icardi. A sostituire tutti i partenti, sono arrivati tra gli altri Godin, Barella, Sensi, Sanchez e soprattutto Romelu Lukaku. Nel mercato di gennaio poi è approdato a Milano un altro grandissimo top player: Christian Eriksen. La “cura” del duo Marotta-Conte sta attualmente dando i suoi risultati: la squadra nerazzurra infatti, oltre a convincere sul piano del gioco (tranne che in qualche rara uscita) e nonostante una serie infinita di infortuni, è attualmente al terzo posto in classifica, potenzialmente a sei lunghezze dalla capolista Juventus. L’unica nota negativa, nonostante un girone sulla carta complicato che vedeva la presenza di Barcellona e Borussia Dortmund oltre allo Slavia Praga, è la prematura uscita dalla UEFA Champions League con conseguente “retrocessione” in UEFA Europa League: la squadra di Conte infatti, ha buttato via punti pesanti pareggiando in casa contro i cechi alla prima giornata, facendosi rimontare dai tedeschi dopo essere stati in vantaggio di due reti alla fine del primo tempo e perdendo malamente in casa nell’ultimo turno contro un Barcellona che schierava in campo molte seconde linee in quanto già qualificato agli ottavi. L’Inter, nelle venticinque uscite stagionali in campionato, si è dimostrata una vera macchina da gol mettendo a segno ben 49 reti (quinto miglior attacco del torneo), risultando contemporaneamente anche molto solida in difesa (solo 24 le marcature al passivo, seconda miglior difesa della Serie A con solo un gol subito in più rispetto alla Lazio).



SISTEMI DI GIOCO

1. Base: La squadra nerazzurra utilizza come sistema di gioco base il 3-5-2, marchio di fabbrica del suo allenatore Antonio Conte.

2. In fase di possesso: Quando Sensi e compagni sono in possesso della sfera, il sistema di gioco che si è osservato con più frequenza è il 3-1-3-3: gli uomini più arretrati sono i tre difensori centrali che però sono pronti a sostenere la manovra nel caso il pallone transitasse dalle loro parti, in quel caso hanno tre scelte: o giocano la sfera sul corto con i centrocampisti, o lanciano lungo verso le punte che attaccano la profondità oppure, nel caso la palla fosse tra i piedi di uno dei due difensori centrali laterali, questi ultimi possono tentare l’uscita palla al piede fino quasi alla trequarti avversaria. Davanti a loro si schiera il mediano, più avanti troviamo una mezz’ala e un esterno schierati larghi con al centro l’altra mezz’ala mentre la linea più avanzata è composta dall’altro esterno di centrocampo che è salito e dalle due punte. Talvolta, seppur raramente, lo schieramento in questa fase è risultato essere anche un 3-3-1-3 con l’uomo tra le linee che in questo caso è rappresentato da una delle due punte che si è abbassata. 3. In fase di non possesso: In questa fase c’è ben poco da dire: il sistema di gioco più utilizzato è il 5-3-1/1 che prevede i due esterni di centrocampo abbassarsi a livello dei difensori centrali, i tre centrocampisti molto vicini tra loro e che occupano la fascia centrale del campo, una punta che partecipa alla manovra difensiva mentre l’altra resta fuori da questa e si prepara per la successiva transizione offensiva.

FASE DI POSSESSO

L’Inter adotta praticamente quasi sempre la costruzione dal basso, anche quando magari la squadra avversaria fa pressione alta (i lanci/rinvii lunghi vengono effettuati solamente nei minuti finali di gara e vengono tutti indirizzati in zona centrale verso Lukaku che è bravo ad abbassarsi e conquistare la sfera per poi proteggerla). I primi a giocare la sfera sono i difensori centrali che poi la scambiano con il mediano che nel frattempo si è abbassato per ricevere (quando fa questo le due mezz’ali si allargano quasi a ridosso della linea laterale). Se il mediano viene schermato, allora a ricevere il pallone sarà una delle mezz’ali che farà lo stesso movimento del mediano. Lo scopo della costruzione nerazzurra è portare la palla sul lato per sviluppare poi la manovra sulle corsie laterali del campo. Non a caso infatti, come già anticipato qualche riga più sopra, le mezz’ali interiste tendono ad allargarsi moltissimo, finendo quasi con i piedi a ridosso della riga di demarcazione laterale: questo viene fatto perché il tecnico pugliese vuole sempre almeno un uomo largo e avanzato sugli esterni al quale poi poter scaricare la sfera (quando ad esempio un esterno di centrocampo si abbassa o stringe, a prendere il suo posto avanzato e largo è proprio una mezz’ala che va di fatto a scambiarsi di posizione con il suddetto esterno). L’ideale per il gioco di Conte è avere due uomini sulle corsie e questo si verifica quando gli esterni di centrocampo spingono, alle loro spalle si posizionano le mezz’ali che si sono quindi allargate. Tornando alla costruzione della manovra, una volta che la palla è arrivata sul lato, lo scopo diventa quello di avanzare sulle corsie per poi finalizzare l’azione con un cross/traversone in mezzo all’area effettuato da uno degli esterni e/o più raramente da una mezz’ala (l’Inter infatti è seconda per cross utili e prima in campionato per gol di testa). Quando la sfera viene scagliata verso il cuore dell’area di rigore, ad attenderla negli ultimi sedici metri ci sono solitamente quattro uomini (vedi anche lavagna tattica che segue): i due attaccanti che attaccano rispettivamente il primo e il secondo palo, la mezz’ala che agisce sul lato lontano a quello della palla e l’esterno che opera sulla corsia opposta che si posiziona dopo il secondo palo. Al limite, nei pressi del centro del gioco, si posiziona la mezz’ala di competenza su quel lato.

Se gli avversari riescono ad arginare la costruzione sul lato, gli uomini di Conte non si perdono d’animo e provano ad attaccare, nello stesso modo, sulla corsia opposta: il campo di gioco non avviene praticamente mai con lanci diretti ma con passaggi rasoterra che coinvolgono anche i calciatori situati nella fascia centrale del campo (una delle punte che si è abbassata o i centrocampisti). Se anche in questa seconda situazione la costruzione sulla fascia risulta impossibile, la squadra nerazzurra decide di tornare indietro dai difensori centrali che nel frattempo si sono posizionati a ridosso del cerchio di centrocampo: una volta scaricata la sfera su uno di questi (solitamente a riceverla è uno dei due difensori centrali laterali), gli uomini di Conte aspettano che gli avversari “vengano fuori” per poi attaccarli alle spalle con un lancio lungo effettuato proprio dal difensore centrale in direzione di una delle due punte che sta attaccando la profondità (vedi lavagna tattica qui sotto).

È bene precisare che il lancio lungo dei difensori centrali non va sempre a cercare la profondità ma può anche essere indirizzato verso una delle due punte che si abbassa e si posiziona spalle alla porta (solitamente Lukaku): in questo caso, se la punta riesce a controllare la sfera, la proteggerà in attesa che i compagni salgano, giocandola successivamente o in profondità verso l’altro attaccante o aprendo il gioco verso una delle corsie, facendo così ripartire la solita manovra di stampo contiano. Ancora, il difensore centrale che riceve lo scarico dietro, può anche decidere di partite palla al piede, attaccando direttamente la retroguardia avversaria: a fare questa giocata è, anche in questo caso, uno dei due DC laterali (Bastoni molto più di Skriniar) e, quando ciò avviene, per liberare spazio a quest’ultimo nella fascia centrale del campo, le mezz’ali si allargano tantissimo. L’Inter però può far male agli avversari anche in un altro modo: un’altra famosa caratteristica del gioco messo in pratica dalle squadre guidate dal tecnico leccese infatti, sono gli inserimenti in area senza palla delle mezz’ali. Gli interni di centrocampo interisti infatti, oltre a giocare tantissimo, soprattutto nei pressi dell’area avversaria, con l’esterno più vicino (con il quale talvolta si scambiano anche di posizione quando quest’ultimo decide di stringere), attaccano tantissimo l’area di rigore, buttandosi in questa nella zona situata nei pressi del vertice dell’area stessa (per capirci, si muovono in quelli che Guardiola definisce “half spaces”). L’ultimo modo con il quale la squadra di proprietà del gruppo Suning può andare in gol è la sortita individuale di una delle sue punte: Lukaku, Lautaro e Sanchez infatti, sono tutti e tre molto bravi a disorientare i difensori avversari e scaricare la palla direttamente in fondo alla rete grazie alle notevoli doti individuali. L’azione individuale è talvolta effettuata anche da una delle mezz’ali che però non la effettua nella zona centrale del campo bensì nei pressi del vertice dell’area di rigore, pertanto è più difficile che poi l’azione si chiuda con una conclusione diretta verso la porta. Il tiro da fuori risulta essere una pista poco esplorata da parte dei nerazzurri.

Il ritmo di gioco tenuto in fase di possesso dagli uomini di Conte è abbastanza variabile: in alcuni momenti della gara infatti, ad esempio quando il risultato è ancora in parità o sfavorevole, questo appare medio-alto, in altri invece, ad esempio in situazione di vantaggio o quando gli avversari sono ben posizionati in campo in fase difensiva, il ritmo risulta essere medio-basso. Nelle partite analizzate, più volte si è osservata la rotazione dei centrocampisti che quindi, in molti frangenti, si scambiavano posizione tra loro (soprattutto Borja Valero e Brozovic). Alla fase offensiva partecipano quasi sempre otto uomini, gli unici esclusi da questa e che quindi restano bassi in marcatura preventiva, sono i tre difensori centrali che però, come detto sopra, partecipano alla manovra quando la palla arriva dalle loro parti e vengono coinvolti quando il gioco sulle corsie è impossibile.

TRANSIZIONE POSITIVA E SMARCAMENTO PREVENTIVO

Quando i nerazzurri recuperano palla, se c’è la possibilità di concreta di poter offendere subito, la scelta ricade allora sul contropiede diretto, opportunità che viene quasi sempre esplorata con un lancio lungo in avanti verso la punta che è rimasta alta in smarcamento preventivo (attaccano direttamente con chi ha recuperato palla solo quando quest’ultimo è una punta o una mezz’ala con caratteristiche offensive). Se invece gli uomini di Conte si rendono conto che questo non è possibile (come nella maggior parte dei casi), allora si ri-organizzano e costruiscono con calma la manovra offensiva. Lo smarcamento preventivo è fatto dalla sola punta centrale (di solito Lukaku) che resta più avanzata e fuori dalla manovra difensiva.


FASE DI NON POSSESSO

Come detto nella prima sezione del presente report, l’Inter di Antonio Conte quando non è in possesso della sfera si schiera con il 5-3-1/1. La prima azione che compone la manovra difensiva nerazzurra è la pressione alta: questa, viene portata inizialmente dalle due punte e dal mediano che, come si può anche vedere nella lavagna tattica che segue, si alza tantissimo portandosi praticamente a livello degli attaccanti, posizionandosi proprio in mezzo a questi. Parallelamente, le due mezz’ali si stringono molto, andando a fare densità nella fascia centrale del campo e cercando di negare la giocata in verticale agli avversari. Da precisare anche che le mezz’ali sono anche pronte ad uscire forte in marcatura. Nei pressi del centrocampo, larghi sulle corsie, si posizionano i due esterni di centrocampo.

Se questa prima giocata risulta efficace e quindi fa arretrare o comunque rallenta l’azione avversaria, la pressione nerazzurra si fa ancora più asfissiante in quanto si aggiungono ad essa anche gli esterni che avanzano ulteriormente la loro posizione dando manforte agli interni di centrocampo, allungando anche la seconda linea di pressione formata proprio con questi ultimi. Pertanto, possiamo dire che la pressione interista inizia con tre uomini e, se fa subito effetto, può arrivare a coinvolgere un massimo di sette uomini (praticamente restano esclusi da questa giocata solamente i tre difensori centrali). La pressione viene portata con più aggressività quando la sfera è nella zona centrale del campo (anche perché è li, come detto, che si concentrano principalmente gli uomini di Conte), si allenta leggermente invece quando gli avversari giocano (ovviamente non in avanti) la palla sulle corsie nella loro trequarti difensiva. La pressione cessa di esistere quando gli avversari riescono a raggiungere la zona mediana del campo. Finita la pressione infatti, gli uomini di Conte si organizzano e si schierano con il sistema di gioco sopracitato, aspettando la giocata avversaria. Nel loro schieramento difensivo, abbiamo già sottolineato il fatto che gli esterni di centrocampo, in fase di possesso, si abbassano moltissimo, portandosi praticamente in linea con i tre difensori centrali, creando così una linea a cinque. Quando gli esterni sono due calciatori dalle caratteristiche prettamente difensive come Biraghi e D’Ambrosio, la linea a cinque viene quasi sempre formata subito e in modo perfetto. Quando invece sulla corsia destra viene schierato un giocatore più offensivo come Candreva (o anche Lazaro), in qualche occasione la linea è inizialmente formata solo da quattro uomini in quanto l’esterno destro resta leggermente più avanti, soprattutto quando la sfera è si nella metà campo difensiva ma ancora lontana dalla porta (ovviamente poi questo si abbassa [non sempre con i tempi giusti] e forma la linea a cinque quando la palla arriva nei pressi dell’area di rigore nerazzurra). Davanti alla linea di difesa, si schierano più o meno in linea e abbastanza stretti i tre centrocampisti interni: quando la palla è sulla trequarti, questi ultimi presidiano il limite dell’area mentre quando la sfera si avvicina o entra negli ultimi sedici metri di campo, la linea formata dai tre centrocampisti si schiaccia tantissimo verso quella di difesa (negando quindi anche l’eventuale zona di rifinitura), facendo così convergere in area tutti e otto gli uomini deputati alla manovra difensiva del biscione. Questo ovviamente crea molta densità in area di rigore ma lascia totalmente sguarnita la zona al limite dell’area che pertanto può essere sfruttata dagli avversari per fare gioco o calciare in porta dalla distanza (magari dopo una prima respinta della difesa con palla che carambola da quelle parti oppure quando la prima sortita offensiva avversaria è stata fatta proprio verso l’area, cioè gli avversari sono riusciti ad entrare in area col pallone e quindi ad attirare l’attenzione in quella zona di campo), come si vede nella lavagna che segue.

Nonostante la lunga linea formata da cinque elementi, soprattutto quando sul versante destro è schierato un uomo dalle caratteristiche più offensive, il lato debole risulta in qualche occasione totalmente scoperto e quindi sfruttabile: questo si verifica o perché l’esterno destro non si è abbassato con i tempi giusti o perché i cinque uomini della linea arretrata sono troppo vicini. Quando gli avversari giocano la palla nei pressi del vertice dell’area di rigore o della fascia, gli uomini di Conte tendono a fare densità in quella zona, portando in zona palla, oltre all’esterno che agisce su quella corsia, la mezz’ala del medesimo lato e il mediano. Non a caso, gli unici raddoppi (non molto aggressivi) che si verificano nella manovra difensiva nerazzurra, sono portati proprio dalla mezz’ala e da uno dei componenti della linea difensiva (esterno o difensore centrale laterale che esce sul lato). Possiamo quindi dire che la difesa del biscione cerca di negare i cross/traversoni agli avversari, o comunque che questi giochino sulle corsie: nonostante questa idea di base, nelle partite analizzate (ma anche in altre gare di questa stagione), gli avversari degli uomini di Conte sono riusciti comunque a mettere in mezzo numerosi palloni, creando qualche difficoltà di troppo a Skriniar e compagnia. Pertanto, può essere una buona idea provare ad attaccare i nerazzurri anche in questo modo. Gli uomini del pacchetto difensivo difendono a zona. Alla manovra difensiva partecipano quasi sempre in dieci uomini, l’unico che infatti resta escluso da questa fase è una delle punte.

TRANSIZIONE NEGATIVA E COPERTURA/MARCATURA PREVENTIVA

Quando gli uomini di Conte perdono il possesso della sfera, la prima scelta è una leggera pressione nel tentativo di recuperare subito il possesso (soprattutto se questo è stato perso in zona offensiva). Quando questa pressione non porta al recupero del pallone, allora i nerazzurri decidono di indietreggiare e organizzarsi in difesa, schierandosi con il loro 5-3-1/1. In marcatura preventiva restano i tre difensori centrali che però, come detto, non disdegnano anche il partecipare saltuariamente alla manovra offensiva: in questo caso, si abbasserà un altro giocatore per formare sempre il terzetto arretrato in protezione della propria metà campo.

SWOT ANALYSIS

Punti di Forza: - Grande organizzazione di gioco e squadra ben messa in campo; - Pallone quasi mai regalato agli avversari ma sempre gestito in modo ragionato e ottimale; - Notevoli doti individuali (oltre a uno stato di forma invidiabile) di Lukaku e Lautaro Martinez che possono far male in diversi modi; - Esterni di centrocampo che risultano efficaci in entrambe le fasi di gioco; - Centrocampo che quando è al completo presenta grandi qualità; - Hanno a disposizione molteplici modi per finalizzazione l’azione; - Pressione alta ben portata e che riesce spesso e volentieri a negare la costruzione dal basso agli avversari; - Difesa molto solida e formata da giocatori con ottime doti individuali; - Antonio Conte è sicuramente la punta di diamante e il valore aggiunto di questa squadra. Punti Deboli: - Rosa un po’ corta e falcidiata da tanti infortuni; - Limite dell’area quasi sempre sguarnito e facilmente sfruttabile per giocare e/o calciare in porta; - Cercano di negare il cross/traversone ma non sempre ci riescono; - Qualche calo di concentrazione di troppo che può portare a svarioni individuali/posizionamenti sbagliati che a loro volta possono creare non pochi problemi soprattutto in fase difensiva; - Se la squadra avversaria chiude bene tutti gli spazi, il ritmo della loro manovra offensiva si abbassa e l’attacco può risultare a tratti inefficace; - La pressione alta (soprattutto quando insistita), se elusa, può liberare non pochi spazi agli avversari. Opportunità: - Negare il gioco sulle corsie per costringerli a giocare nella zona centrale e/o con lanci lunghi alle spalle della difesa; - Uscire in modo efficace dalla pressione alta per attaccare sfruttando al meglio il tanto spazio concesso dietro le linee di pressione; - Sfruttare il tanto spazio concesso al limite dell’area per calciare in porta o costruire qualcosa in quella zona. Rischi: - Essere asfissiati dalla pressione alta ed essere quindi costretti a “regalare” loro il pallone o rischiare la giocata difficile; - Essere bucati dalle giocate individuali dei tanti giocatori di qualità presenti in campo; - Concedere loro troppo gioco sulle corsie e troppi cross pericolosi.

VALUTAZIONE FINALE E VOTO

La squadra nerazzurra in questa stagione, dopo tanti alti e bassi, sembra finalmente aver imboccato la strada giusta per tornare tra le grandissime del calcio italiano ed europeo.

Come tutti i processi di re-building però, anche quello dell'Inter necessità però di un po di tempo per completarsi ed essere efficace al 100%.

Al momento i giochi sono ancora aperti e l'Inter è ancora in corsa sia in Campionato sia in Europa, pertanto già in questa annata potrebbe arrivare qualche grande soddisfazione per Conte e i suoi ragazzi.

Appare chiaro però che, allo stato attuale, alla squadra del Presidente Suning (anche per pubblica ammissione del suo allenatore) manchi ancora qualcosina per potersi sedere stabilmente al tavolo delle squadre più forti d'Europa.

La pazza Inter sta tornando al top e ha fame di vittorie, tutte le squadre sono avvisate.


VOTO FINALE: 7.0


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