Oggi andiamo oltreoceano, andiamo nella casa del Futbol. Parlando di Uruguay non possiamo non ricordare Suarez, Cavani, Forlan ma potrei andare avanti all'infinito, vediamo quelle due Olimpiadi che hanno dato colore al cielo europeo: Celeste La prima partita disputata risale al 1889, una partita di inglesi immigrati per lavoro in sudamerica, ma tra questi c'è un nome che ha dato tutto per dare forma concreta al calcio in Uruguay, stiamo parlando di un certo William Leslie Poole.
L'Uruguay vive alti e bassi, la povertà continua a mietere vittime, la criminalità impaurisce il popolo, solo il calcio può salvarla... e così sarà!
Il Penarol, colore sociale il giallo e il nero, nasce nel 1891, all'inizio nasce come CURCC (Central Uruguay Railway Cricket Club) che era la squadra degli operai, impiegati e addetti inglesi delle ferrovie.
Dall'altra parte a lottare costantemente per il titolo c'è il Nacional, nato nel 1899, nasce come la squadra dell'orgoglio nazionale, la squadra di tutti,
la squadra del popolo,
la squadra che ti rendeva orgoglioso,
la squadra principale dell'Uruguay,
la squadra che con i suoi colori doveva rendere grande la nazione intera.
Il calcio a fine del '800 stava cominciando a prendere piede, si stava instaurando una vera e propria cultura calcistica e chi se lo sarebbe mai aspettato tutto quel successo?
Beh, è logico che l'Uruguay non veda di buon occhio l'Argentina. Ma le due per cominciare a contare qualcosa devono provare ad unirsi, la cosa è difficile ma ci provano e ci riescono. Così, nel 1916 nasce la famosissima Conmebol, prima comprendeva sole quattro nazione, Brasile, Cile, Argentina e l'Uruguay stesso.
E' da qua che bisogna cominciare a tenere d'occhio i sudamericani. La loro forza, la loro grinta agonistica e la loro fame di vittoria.
L'URUGUAY SUL TETTO DEL MONDO!
Andate in Uruguay e chiedete dove è nato l'Uruguay, non possono far altro che risponderti alle Olimpiadi del 1924.
In Europa si cominciava a respirare dopo la fine della "Grande Guerra", gli animi si stavano riappacificando, le famiglie cominciavano a contare sempre più persone, i bambini scendevano nelle strade a dare due calci al pallone e poi nel 1924 c'è qualcosa che cambia completamente la storia del calcio, questo è l'Uruguay.
L'Uruguay spende una fortuna per far arrivare la squadra in Europa, la traversata via mare e sfiancante, i calciatori sono esausti. Nessuno all'epoca ci mete una lira su quella squadra, tanto che gli organizzatori alla loro presentazione issano la bandiera al contrario, fanno partire una marcia brasiliana, ne fanno di tutti i colori.
Ma l'Uruguay è lì per vincere non solo per partecipare.
L'avversario del primo turno è una delle favorite, la Jugoslavia. I giorni prima, le spie jugoslave vanno a vedere come se la cava la squadra allenata da Ernesto Figoli, ma la squadra celeste è scaltra, è astuta si accorge e cosa fa... Comincia a sbagliare, passaggi facili sbagliati, tiri a caso, il portiere sembra non avere mai visto una palla in vita sua.
E' il 26 maggio 1924, allo "Stade de Colombes" l'Uruguay è pronto a distruggere la Jugoslavia di Sekulic. 3025 persone pronte e convinte di vedere la disfatta Celeste.
Ahah, inizia il bello, fine primo tempo 3-0 celeste, fine patita 7-0, sì 7 a 0 per l'Uruguay. Agli ottavi di finale allo "Stade de Bergeyre" l'Uruguay di Scarone batte 3-0 gli Stati Uniti. Ai quarti di finale la Celeste subisce il primo gol, firmato Nicolas, ma alla fine il tabellino dice 1-5 per l'Uruguay. La semifinale è forse la partita più dura, è contro l'Olanda, dopo il gol olandese firmato Pijl, la squadra di Figoli va in rete due volte e porta la squadra a lottare per l'oro Olimpico.
Allo "Stade de Colombes" il 9 giugno va in scena l'ultimo atto di quest'Olimpiade. Sono 40522 gli spettatori, la parità dura soli nove minuti quando un inserimento di Petrone beffa la difesa svizzera. Alla fine finisce 3-0 per l'Uruguay, la Celeste contro ogni pronostico si è portato a casa l'oro Olimpico.
L'EUROPA E' SEMPRE PIU' CELESTE
E' la seconda Olimpiade per la squadra Celeste, nel frattempo il mondo del calcio continua a ingranare, anche i tifosi cominciano a essere sempre più presenti. E' il mondiale delle sudamericane, adesso vi spiego il perché...
Il 30 maggio 1928, all'Olympish Stadion la padrona di casa (Olanda) affronta i neo-campioni dell'Uruguay. Sempre lo stesso epilogo, quei ragazzi sudamericani sono troppo forti, a fine dei novanta minuti il tabellino segna 0-2. I quarti dell'Uruguay sono contro la Germania, una partita tesissima, due espulsioni per i teutonici e una per l'Uruguay. Alla fine è un poker, 4-1 e semifinale sia... La semifinale è contro i nostri connazionali, nelle file celeste si sente la mancanza del perno della squadra, Nasazzi. Alla fine, anche se in zona cesarini, ma è l'Uruguay a spuntarla, 3-2 per gli uruguaiani e pronti per la finale.
Alla vigilia della finalissima la tensione è alle stelle, non è una semplice finale, quella partita avrebbe la partita per stabilire la squadra più forte del mondo. A contendersi il titolo l'Uruguay e l'Argentina, le due nazionali rivali per antonomasia.
La partita si sente fin da subito che è tesa, anzi che è tesissima, finisce 1-1 e così per assegnare la medaglia d'oro bisogna aspettare tre giorni, quando il 13 giugno all'Olympish Stadion va in scena il secondo atto di questa guerra, alla fine il calcio è questo, chi può chiuderla se non "El mejor jugador del mundo"? Eh sì, a chiudere la partita è Scarone, questo vuol dire secondo oro Olimpico nel giro di quattro anni.
Quell'Uruguay era una favola che prosegue fino ai giorni nostri, era ed è la pura realtà di una magnifica storia.
Spero di aver fatto capire il perché il calcio in quei posti è qualcosa di esistenziale.
Ah dimenticavo, se andate in viaggio in sud-america non potete non fare un salto nelle vie di Montevideo, e rivivere il calcio sul posto, e scoprirete sulla vostra pelle cosa intendono con "Garra Charrua".
E adesso tirate fuori questa Garra e sconfiggete anche il virus. Non mollate, chi si ferma è perduto, e io conoscendo bene il paese che siete so che lotterete con tutte le forze!
Forza Uruguay e forza sud-america!
Comments